Oggi comincio la mia ricerca, partendo da una conoscenza quasi nulla, per cercare di comprendere quali strumenti sono già disponibili per construire una micro esperienza di democrazia elettronica (il termine anglosassone che la definisce a livello intervazionale viene anche scritto come e-democracy edemocracy, Edemocracy, eDemocracy, etc. Qui scelgo di utilizzare estesamente
e-democracy e brevemente
eDem).
Questa ricerca dovrà individuare non solo gli strumenti informatici, ma anche identificare quali modelli organizzativi possono essere adottati, quali sono i vincoli e gli ostacoli per realizzare un prototipo funzionante di partecipazione democratica tramite le tecnologie.
Le assunzioni che faccio in questa prima fase sono basate sul senso comune e su qualche superficiale lettura, e per ora individuano alcune funzioni fondamentali che saranno in seguito indagate in dettaglio: per ora le elenco confusamente, si tratterà poi di riordinarle chiarendo chi sono i soggetti coinvolti in ciascuna di queste funzioni e come sono coinvolti.
- FUNZIONE DI INFORMAZIONE (ad accesso anonimo)
- pubblicare informazioni di base complete sull'agenda attuale
- funzioni di riorganizzazione personale e di gruppo delle informazioni di base (con criteri espliciti)
- possibilità di commento sulle informazioni
- possibilità di commento sulle interpretazioni
- FUNZIONE DI COMUNICAZIONE VERSO L'ESTERNO (ad accesso anonimo)
- segnalazione di novità ed eventi verso singoli e gruppi aggregati
- integrazione con strumenti di social networking
- forum e chat generalisti e specialisti
- FUNZIONE DI DISCUSSIONE INTERNA (ad accesso personale)
- uno spazio comune per esercitare la discussione (forum e chat generalisti e specialisti)
- uno spazio comune per documentare la discussione
- regole condivise per la discussione
- degli strumenti per far valere le regole
- FUNZIONE DI ANALISI QUALITATIVA E DI VOTO (ad accesso personale)
- strumenti di verifica del consenso attorno a una o più proposte (indagini quantitative, focus group, incontri pubblici, forum, panel, ecc.;)
- strumenti di voto compresa la delega del voto
- FUNZIONE DI AUTONOMIA (ad accesso personale)
- possibilità per i gruppi di gestire direttamente servizi nello spazio pubblico
- FUNZIONE DI CONTROLLO (ad accesso anonimo)
- rispetto all'amministrazione della cosa pubblica è necessario fornire agli interessati tutti gli strumenti per la verifica dell'operato dei rappresentanti e dei loro delegati.
- FUNZIONE DI PROGETTO (ad accesso personale)
- possibilità di collaborare alla definizione degli obiettivi, delle politiche e alla loro implementazione e controllo tramite progetti e verifiche progressive.
- FUNZIONE DI RICERCA (ad accesso anonimo)
- La natura complessa della pubblica amministrazione richiede la possibilità di utilizzare strumenti di indagine completi, per poter procedere ad un'analisi completa per la risoluzione dei problemi, che sia portata avanti dall'intera comunità dei rappresentanti e dei rappresentati.
Una delle ipotesi di base a sostegno di una democrazia diretta è quella che
"una razionale attività di decisione possa essere condotta su base non professionistica, purché si distingua tra la competenza degli esperti … e il buon senso necessario per assumere una scelta politica tra le alternative prospettate" (Mogens Herman Hansen)
nell'ottica che una riduzione dei livelli di intermediazione porti ad un miglioramento non solo dell'efficienza del sistema (rapporto costi/benefici) ma anche ad un miglioramento della qualità e in particolare della qualità della relazione fra cittadino e governo. Come tutte le ipotesi fondamentali, deve essere costantemente sottoposta a verifica perché si regga tutto il resto.
Una delle principali critiche alla "democrazia continua" invece prevede che l'uso continuo al sondaggio in tempo reale configuri il rischio di trasformare la democrazia, luogo della responsabilità civile, in una sondaggiocrazia, dove tutta la responsabilità delle scelte viene attribuita alla "maggioranza" di volta in volta espressa. In tale situazione sparirebbe lo spazio pubblico per il confronto e la composizione delle divergenze, alla ricerca di soluzioni condivise dalla maggior parte dei gruppi in cui si autoorganizza la società. E scomparirebbe la possibilità di affrontare i problemi complessi senza banalizzarli.
Per cercare cosa è stato fatto fino ad oggi, un punto di partenza abbastanza aggiornato è
la pagina di Wikipedia dedicata all'E-democracy, in inglese. Non è una scelta scontata: è una pagina ricca di dettagli che può risultare di difficile lettura: in realtà avrei potuto partire da un'infografica, che oggi fa molto chic e richiede uno sforzo intellettuale minimo.Possiamo trovarvi una prima raccolta di strumenti utilizzati a supporto di processi di "ingegnerizzazione dei processi democratici": l'attenzione è necessariamente focalizzata sulle esperienze nei paesi anglosassoni, che sono comunque quelli più attivi nel portare avanti sperimentazioni di democrazia mediata dall'informatica.
I temi maggiormente recentemente seguiti dall'informazione giornalistica sono stati:
- Internet a sostegno delle campagne elettorali
- Internet per la raccolta di fondi e l'organizzazione in caso di catastrofi
- Open Data
- Voto elettronico
- I social media nella Primavera araba
Come si può notare, sono argomenti che sfiorano di lato i temi centrali della democrazia elettronica, che riguardano soprattutto la partecipazione nell'azione di definizione delle politiche e nell'azione di governo, ma che sono anche sintomo che gli strumenti informatici sono utilizzati al momento più come strumento di piatta distribuzione e raccolta di informazioni che per la discussione e la comunicazione a due vie fra governo e cittadini.